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lunedì 31 ottobre 2016

Rara moneta d'oro del valore di 250.000 sterline trovata in una cassa contenente giocattoli

Un uomo ha scoperto che una moneta d'oro donatagli dal nonno 30 anni fa e che teneva in una scatola dei giocattoli ha un valore stimato di £ 250.000.L'uomo, un operaio di 35 anni, aveva dato diverse monete a suo figlio di quattro anni per giocare , ma poi ha deciso di farli valutare.Uno specialista allora gli ha detto una moneta era il Queen Anne 'Vigo' cinque Guinea d'oro, uno delle  monete piu' rare inglesi.
 "Mio nonno aveva viaggiato in tutto il mondo durante la sua vita lavorativa e aveva raccolto molte monete dei diversi paesi in cui era stato,"La moneta Queen Anne Vigo è  una delle 20 coniate, di cui solo 15 sono noti fino ad oggi.

venerdì 21 ottobre 2016

Cronaca di un tesoro sommerso: così affondavano i capolavori dell’Ermitage


 
Esattamente 245 anni fa affondava nel Mar Baltico il fluyt a due alberi olandese “Frau Maria” che tra le merci del suo carico trasportava anche le preziose tele della collezione del mercante Gerrit Braamcamp, acquistate da Caterina II per l’Ermitage di San Pietroburgo. Dal 1999, da quando cioè alcuni sub finlandesi hanno rinvenuto i resti della nave presso le isole Aland, Russia e Finlandia si disputano la proprietà dei tesori che con ogni probabilità si trovano ancora sul fondo del mare.
Secondo il giornale di bordo, conservato nell’archivio della città di Turku in Finlandia, il veliero sarebbe salpato per l’ultima volta da Amsterdam alla volta di San Pietroburgo il 5 settembre 1771. Trasportava un carico molto eterogeneo di merci, dallo zucchero a indumenti a beni di lusso, e tra questi anche 27 tele di maestri olandesi del XVII secolo, tra cui Gerard ter Borch, Adriaen van de Velde e Gerrit Dou. Le tele erano state acquistate su ordine della zarina Caterina II a un’asta ad Amsterdam dall’ambasciatore di Russia, principe Golitsyn.
 Inizialmente il veliero avrebbe dovuto navigare nella parte più settentrionale del Baltico per evitare le acque costiere finlandesi pericolose per i loro fondali rocciosi, ma poi era uscito di rotta ed era andato a schiantarsi contro le rocce. Nel giornale di bordo si legge che il fluyt aveva perso la rotta a causa di una tempesta quando l’intero equipaggio si era raccolto per pregare. L’equipaggio con l’ausilio delle scialuppe era stato evacuato sull’isola più vicina. Il 7 ottobre i marinai avevano raggiunto sulle scialuppe la nave che stava affondando e avevano raccolto la parte del carico più accessibile. “Abbiamo scoperto che il ponte superiore è per metà affondato e abbiamo salvato tutto ciò che potevamo”, si legge nel giornale di bordo. Il giorno seguente era stato necessario sospendere le operazioni di salvataggio del carico a causa del maltempo e giungendo sul luogo della catastrofe il 9 ottobre l’equipaggio aveva dovuto constatare la perdita della nave.
Negli anni '70 lo storico svedese Christian Ahlström scoprì negli archivi finlandesi delle informazioni sul “Frau Maria”. Nell’estate 1999 una spedizione finlandese, guidata da Rauno Koivusaari, rinvenne nel Saaristomeri il relitto della nave affondata a 11 km dall’isola di Jurmo. I ricercatori stabilirono che il suo carico non doveva aver sofferto dell’incidente. Secondo le stime degli esperti europei, il valore complessivo dei quadri a bordo del fluyt si poteva stimare in 1,5 miliardi di dollari. Quasi contemporaneamente vennero messi a punto da imprenditori russi e svedesi dei progetti per il sollevamento della nave, e insieme ai progetti, emerse la questione della proprietà della nave e del suo carico, a cui, come risultò, potevano aspirare quattro stati: i Paesi Bassi, in quanto Paese proprietario del veliero; la Svezia, a cui appartenevano nel XVIII secolo le isole del Saaristomeri; la Russia in quanto Paese a cui era destinato il carico e infine la Finlandia a cui oggi appartengono le isole del Saaristomeri. La legge finlandese stabilisce che se una nave e il suo carico permangono nelle acque territoriali della Finlandia per cento anni, il Paese ne diventa l’unico proprietario legale. Il termine previsto dalla legge scadrà nel dicembre 2017 quando il Paese Suomi celebrerà il centenario della sua indipendenza.
 Le autorità russe cercarono di recuperare i quadri già nel XVIII secolo. Non appena a Pietroburgo si diffuse la notizia della catastrofe, il governo russo chiese alla Svezia che la situazione venisse posta sotto una speciale sorveglianza. Il cancelliere Nikita Panin scrisse in una lettera al collega Ulrich Scheffer che “a bordo della nave si trovavano parecchie casse che contenevano quadri di valore appartenenti a Sua Maestà Imperiale”.
I tentativi di salvare la nave, sospesi in inverno a causa dei ghiacci, vennero ripresi nella primavera del 1772, tuttavia i mezzi tecnici dell’epoca non permisero il recupero della nave.
Dopo la scoperta del relitto, avvenuta nel 1999, la questione si pose di nuovo e gli esperti russi proposero ai finlandesi di collaborare insieme alle ricerche. Dal 2008 sono state avviate delle trattative, ma nella primavera del 2011 la Finlandia ha ufficialmente respinto ogni progetto di recupero della nave.
 Gli esperti russi di archeologia subacquea affermano che l’unico ostacolo al sollevamento del relitto è di ordine giuridico e dipende dalla costituzione finlandese. Su questo fondamento giuridico si basa la posizione della Finlandia.
Il contrammiraglio Konstantin Shopotov, che ha guidato la missione “Memoria del Baltico”, l’unica spedizione di archeologia subacquea effettuata in Russia, e che è membro della commissione istituita dal Fondo russo per la conservazione dei beni culturali per il recupero del “Frau Maria”, ritiene che nel caso di assenza di impedimenti giuridici i suoi esperti non avrebbero grosse difficoltà a effettuare il sollevamento del fluyt e del suo carico.
“Sollevare il ‘Frau Maria’ non richiede un’operazione complessa, il veliero si trova a una piccola profondità e inoltre le acque del Mar Baltico sono fredde e in esse non si annidano coleotteri o altre specie dannose di insetti e quindi possiamo essere sicuri dell’ottimo stato di conservazione del legno. Com’è ovvio, un carico prezioso che è rimasto rinchiuso in una nave per oltre 200 anni potrebbe essersi parzialmente o totalmente deteriorato. È sicuro che siano andati distrutti l’argento e i tulipani che si trovavano sul ponte, ma se i quadri affondati erano avvolti nei tubi potrebbero essersi perfettamente conservati”. Secondo l’esperto di archeologia subacquea, il fluyt non presenterebbe alcun particolare valore sul piano storico e scientifico.

Cacciatore di tesori dilettante trova un anello raro

 

Lee Rossiter, 43 anni, è diventato un cacciatore di tesori coltivando questo hobby dopo aver visto che la figlia non aveva manifestato interesse per un metal detector che lui le aveva comprato su eBay. E con esso ha trovato un anello straordinariamente raro del periodo Tudor dal valore di una somma a cinque cifre. L’uomo ha trovato un anello verde Hammerton dopo aver reperito un rilevatore a buon mercato su eBay per sua figlia, ma lei non lo ha voluto e così è diventato egli stesso un cacciatore di tesori. Diciotto mesi più tardi, il signor Rossiter era alla ricerca di preziosi assieme allo “Yorkshire Searchers Metal Detecting Club” a Green Hammerton, nei pressi di Harrogate, nel mese di aprile 2015, quando ha trovato l’anello d’oro risalente al 15 ° secolo. Ma l’uomo ha affermato di averlo trovato solamente per caso, quando il suo metal detector aveva raccolto un segnale mentre stava tornando alla sua auto per raccogliere un cappotto. Lee ha dichiarato: “Mi sono davvero emozionato. Finora avevo trovato solo qualche strana moneta d’argento ma questo sembrava un vero e proprio gioiello, che pareva essere fatto di oro. Uno dei miei amici aveva detto che era troppo giallo per essere vero oro e sembrava bigiotteria, perciò avrei dovuto buttarlo via. Ma l’anello era relativamente pesante e ho pensato che sarebbe stato meglio chiedere all’organizzatore del nostro scavo, Stuart Littlewood. Per fortuna mi ha confermato che questo è sicuramente un anello antico, molto probabilmente del periodo d’oro dei Tudor “. L’anello, che ha la forma di una doppia lunetta nella figura di un fiore, è composto da un rubino ed uno smeraldo e ha una incisione in francese medievale. Delle Scansioni al British Museum hanno dimostrato che l’anello era al 78-80% di oro e hanno confermato la natura delle pietre preziose. L’anello è stato classificato come tesoro, ma i musei locali non sono stati in grado di raccogliere i fondi necessari. Mr Rossiter ha accettato di dividere i proventi da una vendita con il proprietario del terreno. Mark Littler, banditore del Cheshire, gli ha consigliato di vendere direttamente ad un collezionista piuttosto che andare ad un’asta. Il signor Littler ha detto: “Ero emozionato quando Lee si è rivolto a me. Ho capito subito che si trattava di un ritrovamento importante che avrebbe richiesto una riflessione sul modo migliore per venderlo. E ‘stato deciso che l’asta potrebbe non essere il miglior modo di agire e l’anello varrebbe più se ceduto ad un collezionista privato, se non è già stato presentato al mercato”. L’uomo ha anche confermato di aver mediato una vendita con i concessionari Wartski, a Mayfair, che sono stati i fornitori dei gioielli della famiglia reale per generazioni. “Li ho contattati e ho negoziato una trattativa di vendita privata per una somma a cinque cifre in favore del mio client, il che è stato un grande risultato”, ha detto Littler. Kieran McCarthy, direttore del Wartski, ha dichiarato: “Abbiamo un forte interesse per gli anelli medievali e siamo rimasti entusiasti di avere l’opportunità di acquistare questo in particolare. Gioielli di tale calibro sono straordinariamente rari ed è magico quando il terreno li presenta come doni a coloro che li cercano”.

mercoledì 18 maggio 2016

200 tonnellate d'argento in fondo al mare


I Tesori del Mar dei Caraibi


IL TESORO DI HITLER NASCOSTO SUL LAGO DI GARDA


il tesoro di Tutankhamon


VOYAGER (RAIDUE) - Il mistero di Oak Island


Cacciatori di tesori boom baby


5 Tesori nascosti al mondo


Gli incredibili tesori della Bulgaria...dall' oro piu antico al mondo alle tombe dei re traci


Tesori non ancora scoperti


venerdì 15 gennaio 2016

Scoperto un naufragio sconosciuto nell'Oceano Indiano.

Nella  ricerca del relitto del volo Malaysia Airlines MH370 si è scoperto un naufragio sconosciuto nell'Oceano Indiano.

Tesori di una nave cinese esposti al museo

 Circa 800 anni fa, una nave mercantile è affondata lungo la costa meridionale della Cina, e nel 2007, è stato recuperata dalle profondità del mare. Questi i tesori trovati esposti in un museo .